dal Messaggero Veneto del 29/05/2016
Protagonisti alunni, docenti e personale dell’Istituto comprensivo di Tavagnacco. Soccorso un ragazzo che s’è sentito davvero male ascoltando il rumore del sisma
Il rumore angosciante del 6 maggio 1976 è tornato. Quel boato, durato troppi dolorosi secondi e che ha causato troppe vittime, è entrato nelle orecchie di 900 alunni dell’Istituto scolastico comprensivo. Attimi drammatici, anche se solo per una simulazione. Le circostanze, per di più, hanno reso necessario un vero e proprio intervento per il lieve malore accusato da un ragazzino.
Ieri mattina, i ragazzi delle scuole primaria e secondaria di Feletto Umberto, accompagnati dai docenti (un’ottantina), dal personale Ata e dagli amministrativi (una ventina), hanno rivissuto la scossa che ha sconvolto il Friuli. L’esercitazione consisteva in un’evacuazione degli edifici a seguito di una scossa sismica. Di certo tra le prove più imponenti realizzate in regione.
Gli alunni, una volta usciti dalle proprie classi, si sono riversati nei parcheggi dietro gli edifici scolastici. Tutti presenti? I docenti, chiamati a fare l’appello, hanno verificato che i conti non tornavano. Un ragazzo era rimasto “ferito” sulle scale. Una chiamata al 118 ha fatto scattare i soccorsi. Ma, come spesso accade, la realtà ha superato la fantasia. L’ambulanza, arrivata in poco tempo, ha dovuto realmente prestare soccorso a un ragazzino di prima media. Lo studente si era sentito male mentre ascoltava il rumore del terremoto, così il finto salvataggio è saltato per affrontare la vera urgenza, fortunatamente presto rientrata.
Nel campo di atletica era tutto pronto. Divisi in due gruppi, elementari e medie, i ragazzini e le maestre si sono subito messi all’opera. I primi si sono accomodati sull’erba in attesa della gruppo cinofilo Impronta nordest. Il responsabile e le guide hanno mostrato al giovane pubblico quale è l’addestramento da affrontare con i cani per poi darne concreta dimostrazione: uno dei quattro zampe ha ritrovato l’uomo che era finito sotto le macerie (riprodotte con alcune casse di legno).
I secondi sono stati subito messi alla prova dagli Aib di Cividale e dai pompieri volontari di Moggio. Dopo aver simulato un piccolo incendio boschivo vicino alla palestra, sei giovani volenterosi hanno azionato la pompa a mano rendendo possibile lo spegnimento del principio di incendio.
La mattinata è proseguita con gli appuntamenti didattici. La Croce rossa italiana (con Angelo Gagliardi, delegato Area 3 del gruppo di Udine) ha mostrato ai ragazzini il lavoro dei truccatori e dei simulatori, la Polizia municipale (guidata dal comandante Mauro Floreancig) ha fatto conoscere le attività svolte nelle situazioni di emergenza. Le squadre della Protezione civile di Tavagnacco e Pagnacco hanno mostrato come si monta e si vive in una tenda, mentre gli uomini dell’Aib (Antincendi boschivi) di Udine e Manzano hanno fatto provare ai ragazzi le lance d’acqua e l’Ari (Associazione radioamatori italiani) ha dato conto di come sono usati gli strumenti.
A seguire il tutto la Pc regionale, con Giorgio Visentini. «Un grazie particolare a tutti i volontari presenti, senza i quali una prova di questa portata non si sarebbe potuta realizzare», ha commentato il vicesindaco Moreno Lirutti. (m.t.)
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