dal Messaggero Veneto del 20 giugno 2017:
Ma quel tratto di Ippovia resta attraversabile solo seguendo il sentiero
Prima la rimozione degli alberi caduti nell’alveo del Cormor, poi l’abbattimento dei tronchi che, sull’argine del torrente, avrebbero potuto cedere e trascinare con sé altre fette del percorso.
È stato un doppio intervento all’insegna della sicurezza quello messo in atto della Protezione civile lungo il tratto di Ippovia danneggiato dalle piogge che dal cimitero di Tavagnacco scende a sud per 400 metri. L’operazione di pulizia, però, non ha cambiato lo stato delle cose: l’attraversamento è consentito solo seguendo il vicino sentiero.
Le squadre di Tavagnacco, Pagnacco e Prepotto – per un totale di venti volontari – hanno operato durante tutta la mattinata di sabato. Era stato il Corpo forestale regionale a indicare un mese fa alla Protezione civile la necessità di eliminare quegli alberi, situati in una posizione che poteva creare danni seri all’ambiente.
«Hanno liberato l’alveo del torrente dagli alberi caduti – ha detto l’assessore ai lavori pubblici, Paolo Abramo –. È stata un’ottima occasione per esercitarsi fuori dalle emergenze».
Quella realizzata dal gruppo di volontari è un’azione in linea con l’attesa e fondamentale opera di sistemazione dell’alveo del torrente finanziata dalla Regione (200 mila euro).
L’alveo, infatti, è invaso dalla vegetazione e «sarebbe opportuno intervenire al più presto con il progetto elaborato dai nostri uffici che è in attesa delle valutazioni da parte dell’amministrazione regionale – aggiunge l’assessore –. Speriamo che il via libera per i lavori arrivi prima della prossima piena».
Il tratto in cui sono intervenuti gli uomini della Protezione civile è inaccessibile da fine aprile, su ordinanza del sindaco Maiarelli. E non sarà riaperto. Per l’amministrazione non è ancora il momento di transennare l’area spondale.
«Non sono venute meno le ragioni di sicurezza – conclude Abramo –. A fianco c’è comunque il sentiero». (m.t.)
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