dal Messaggero Veneto del 10 maggio 2017:
Volontari anche da Pagnacco per liberare il torrente da piante che avevano ceduto per la pioggia
Alberi e ramaglie nell’alveo del Cormor per un potenziale effetto diga e conseguente rischio di creare danni seri all’ambiente circostante. Ci ha pensato la Protezione civile di Tavagnacco, con l’aiuto del gruppo di Pagnacco, a rimuovere il verde (60 quintali di tronchi) che aveva ceduto a causa delle forti piogge.
Quella realizzata dal gruppo di volontari è un’azione finalizzata a garantire la sicurezza della zona, in linea con l’attesa e fondamentale opera di sistemazione dell’alveo del torrente finanziata dalla Regione. «Siamo intervenuti sul tratto di Ippovia che dal cimitero di Tavagnacco va a sud per 400 metri – spiega il nuovo coordinatore della Pc di Tavagnacco, Piero Zoratti –; abbiamo rimosso tutti e cinque gli alberi caduti in seguito alle piogge dei giorni scorsi: lasciarli lì sarebbe stato molto rischioso».
I 20 volontari coinvolti (12 di Tavagnacco e 8 di Pagnacco) hanno operato nella mattina per cinque ore con le macchine a disposizione, un camion gru da 15 metri (appena acquistato dal Comune) e un camion 4×4, che hanno reso più agevole la rimozione. «È un lavoro che facciamo normalmente in caso di emergenza – conclude Zoratti –, ma un ringraziamento particolare va alla Forestale per il supporto, dato che per entrare in quelle zone sono necessarie la sua supervisione e autorizzazione».
Prima di intervenire la Pc ha contattato il Corpo forestale regionale per ottenere l’autorizzazione a procedere. Dopo un sopralluogo nell’area ha ottenuto il via libera, ma con un’ulteriore indicazione. «Presto dovremo abbattere altri alberi che si trovano sul ciglio e che potrebbero cadere – aggiunge – trascinando con sé altre fette di percorso».
Questa seconda rimozione avverrà i primi di giugno. Fino ad allora, come da ordinanza del sindaco Gianluca Maiarelli, è vietato accedere alla zona. Una chiusura precauzionale, decisa a fine aprile, per evitare che qualcuno possa scivolare.
«Una volta rimossi questi altri alberi – commenta l’assessore ai lavori pubblici, Paolo Abramo – si vedrà se c’è la possibilità di transennare l’area spondale, rendendo possibile il passaggio sul sentiero».
Ancora incerti invece i tempi relativi ai lavori di messa in sicurezza delle sponde del Cormor (la Regione ha stanziato 200 mila euro). È possibile che i lavori inizino a fine autunno. (m.t.)